BEFANA SUL LAMBRO 2018 5 gennaio 2018 ore 18.30 Agliate
Befana 2018: SNATURATURE SUL FIUME
(la Befana condivide senz'altro)
il tema:
Tutto lascia pensare che la Befana sia d'accordo… se infatti guardiamo il fiume, dopo l'incontro viene la convivenza e questa si produce in snaturature.
Parliamo di alcune piante che nessuno ha mai visto sul fiume, ma dicono ci siano. Le prime sono erbe numerose e, dato che c'è poco spazio e sono tante, si fanno più sottili per poter crescere tutte e andare più in alto. Certi rampicanti invece hanno una brutta fama: chi non è contento di sé li chiama parassiti, quando invece hanno solo gentilmente chiesto al tronco di dargli una mano per tenersi su, visto che da soli in questo momento proprio non ce la fanno. Il tronco gli ha risposto di far pure, che tanto ce la fa. Gli ultimi sono due peperoncini: uno dolce e l'altra piccante: si scambiavano sguardi da lontano e si sono innamorati. E anche solo a guardarsi uno ha preso dall'altra, che l'ha portato sulla cattiva strada.
è tutta una snaturatura sul fiume la sera della Befana, tutto stona in questa falsa e vera natura: fiammelle galleggianti, animali esotici che su questo pezzetto di terra non dovrebbero starci. Le dimensioni impossibili dei fiori, l'acqua addirittura risale controcorrente!
Animale, vegetale e umano si mischiano questa sera tra loro, e i tre regni – animali, vegetali e minerali – questa sera non riescono più a tenere i confini, li hanno già perduti. Visto che tutta la Befana sul Lambro è per i bambini, resta poi il dubbio a quale regno appartenga l'infanzia che osserva questo snaturare da far girare la testa.
Arrivo, incontro, condivisione. Terzo capitolo della "trilogia dei migranti”, dopo "Befana 2016: Panthalassa. Siamo mare" sulla sorpresa e la drammaticità dell'arrivo e "Befana 2017: Lambralalanguabangla" sulla difficoltà e la bellezza dell'incontro, la "Befana 2018: Snaturature sul fiume" è sul tema della condivisione, tensione all'altro nonostante e grazie a quanto ci fa diversi. Quest'anno la Befana vuole dire che condividendo si impara che non esiste una natura nostra data una volta per tutte, ma solo snaturature che ci fanno cambiare e ci rendono migliori!
Commissione Cultura Alternativa
i contributi:
I primi scritti riguardanti la Befana 2018
Patrimoni Sommersi - Gruppo Cotto:
Per Patrimoni Sommersi si intendono quei beni che spesso silenziosamente e con umile discrezione sono fondanti della cultura di un pezzo di mondo. Sono beni che là giacciono, in attesa di essere visti da qualcuno in grado di rinnovare il loro significato con cura e passione. I processi partecipativi su cui si fonda il metodo del "Gruppo del Cotto" della Commissione Cultura Alternativa sono da intendersi essi stessi come patrimoni sommersi. E da ultimo, patrimonio sommerso è la storia delle genti del fiume Lambro. Il gorgoglio di infinite e minori esperienze, intrecciate, un serpeggiare in mille rivoli che scorrono accanto e dentro il letto del fiume, spezzandosi e riprendendosi: sono stati gruppi, poi comitati popolari, movimenti collettivi. Si scontrano e si alimentano in mulinelli come correnti - uguali e ciascuna diversa - e prendono forza. Composte da ultimo però di gocce uniche e scintillanti, come ciascuna di queste vicende che il racconto dei patrimoni sommersi, pescatore di perle, vuole ripescare. Tuffandosi dentro la dimensione più profonda della memoria, quella che non sapevamo più di avere, un'immersione interiore che è la scoperta di un passato più profondo di noi: ascolto di un passato talmente passato da diventare una memoria a noi esteriore: memoria materiale, fatta di pietre e fuoco e acqua.
Sono patrimoni che non ci interpellano dal passato, ma ci chiamano a sé dal futuro, come un "patrimonio futuro". "Condizione legale del pater", il patrimonio richiama il vincolo e il legame, la legge del padre. E' anche quanto si eredita e viene trasmesso, la tradizione. Eppure, come gli uomini hanno sempre saputo, ogni dono custodisce già in sé una minaccia (Timeo Danaos et dona ferentes), così come ogni vincolo può rivelarsi un laccio e una trappola. Così, il nome del padre, la sua legge e il suo patrimonio può essere il fardello proveniente dal passato - subito e di ostacolo al cammino -, o diversamente l'eredità selettiva, scelta spesso a prezzo di dolorose e laceranti decisioni, come insegna la sapienza antica custodita nelle parole, secondo la quale tradere significa al tempo stesso tramandare e tradire. Il patrimonio può essere capitalizzato in una rendita o rimesso in gioco. L'eredità può tornare sempre uguale a se stessa nella sua unicità e inchiodare al passato, oppure esplodere in mille schegge, in altrettante direzioni, e aprirsi al futuro.
In definitiva è il coraggio a rivelarci che il patrimonio e la legge del padre, in realtà, sono già da sempre molteplici, sempre più d'uno, un intreccio o un meticciato, e che ogni volontà di imporre una genealogia monolineare, di definire un'identità o un'appartenenza forte da difendere è un inganno. Consegnata nelle mani dell'altro, la memoria si rivela infine una promessa, a venire, rischiosa e imprevedibile. Come un altro noi stessi, e inappropriabile.
Befana sul Lambro 2018- Aldo Sangalli:
Il fiume lo sa.
I fiumi, i mari, il vento, la pioggia, gli animali lo sanno.
Noi, uomini, fatichiamo un po’.
La Natura accetta, accoglie, respinge, costruisce, distrugge...naturalmente. Lo fa.
E senza colpa. Tutto accade semplicemente secondo regole semplici: utilità, urgenza, sopravvivenza.
In una parola, la Natura è trasformazione. Non ci sono né morte, né vita. C’è un divenire di sostanze.
Il fiume lo sa e lo fa da sempre.
In apparenza gli uomini vedono un gran disordine nella Natura che, invece, porta in sé una precisione costante di causa effetto.
Qui sta il grande errore umano.
Interferire in questo ordine dimenticando il più importante dei capitoli e cioè quello che racconta di quanto l’uomo sia Natura, facente parte del sistema che a tutti i costi vorrebbe controllare. Questa dimenticanza, ahimè, cade a cascata sulle azioni.
Dimentichiamo di essere natura.
La natura cambia.
La trasformazione è inevitabile, sempre.
L’adattamento necessario.
Il cambiamento è il seme della continuità.
Mi piace vedere il fiume. Mi piace pensare che porti con sé i semi, che li depositi dove rive e terre lo consentono, che questi semi attecchiscano portando il nuovo, che cambino volto ai prati, con fiori nuovi e di colori nuovi.
Forse noi siamo semi, destinati a portare il nuovo negli intorni.
Il nuovo negli intorni….
Se rimarremo uguali, se saremo impermeabili al nuovo, saremo destinati. E destinati male.
Il seme cresce, vicino ad altri, si intreccia, con altri, diventa, con gli altri e succede che trovi un posto lontano mille miglia e che trovi in questo posto, il suo.
Con gli altri semi, quasi, non è più nemmeno condivisione di uno spazio o di una risorsa, ma, più naturalmente, convivenza. Lui non è più l’ultimo arrivato. Lui è il nuovo che esiste con gli altri. Lui ora è stretto con gli altri dalle radici, dal fondo e cresce con loro, e soffre con loro, non è accolto. Lui è.
E’ una fusione che rende una sola, unica cosa e che trasforma, cambiando la molteplicità delle forme e delle sostanze..una reazione chimica del cuore e dell'anima..un essere unico ..e nuovo
Un Posto Si Troverà "Il Resegone" - Andrea Magnoni:
Ti ho visto una mattina
Che vagavi per la strada
La faccia spaurita
La giacca esagerata
Sono uscito ti ho seguito
Poi mi sono avvicinato
Ti ho guardato e ho parlato con te.
Rit
“Ascoltami ragazzo
Dai non stare per la via
La vedi quella porta
È casa mia
Per vivere in questo mondo
Un posto si troverà
Ora l’hai nella mia coscienza
Il resto poi verrà”.
Pochi giorni e ti ho incontrato
Nella piazza del mercato
Avevi il braccio teso
Ma lo sguardo abbassato
Ti ho portato a casa mia
E ti ho offerto da mangiare
Abbiam tagliato il prato io e te.
Rit
“Ascoltami ragazzo
Dai non stare per la via
La vedi quella porta
È casa mia
Per vivere in questo mondo
Un posto si troverà
Ora l’hai nella mia coscienza
Il resto poi verrà”.
Hai imparato l’italiano
E ti è nato un bel sorriso
Il diritto d’asilo
alla fine è arrivato
Ho proposto di brindare
alla gioia conquistata
“Niente vino” fai “brindiam con l’aranciata”.
Rit
“Ascoltami ragazzo
Dai non stare per la via
La vedi quella porta
È casa mia
Per vivere in questo mondo
Un posto si troverà
Ora l’hai nella mia coscienza
Il resto poi verrà”.
Una mattina ero solo
Ma volevo fare un giro
Son venuto a cercarti
e curioso mi hai guardato
Ti porto in montagna
staremo benone
Io e te in cima al Resegone.
Rit
“Ascoltami ragazzo
Dai non stare per la via
La vedi quella porta
È casa mia
Per vivere in questo mondo
Un posto si troverà
Ora l’hai nella mia coscienza
Il resto poi verrà”.
Ogni anno la "Befana" svolge e articola un tema sempre diverso. La scelta del "titolo" nasce non tanto da una casualità o una improvvisazione estranea a tutto ma da un sentire, un esplorare i momenti della vita sociale e culturale che più ci allontanano dalla sua partecipazione.
Per questo la "Befana" si avvale di tanti contributi verbali e scritti.
Contenuti verbali per avere la conferma o la critica del nostro "sentire" per quanto riguarda l'importanza di questo mito, la Befana, principalmente rivolto ai bambini ma dove gli adulti richiamano ed esplorano le loro emozioni che incidono sull'immaginario collettivo. Da questo "parlare" si concretizzano poi i pensieri in contributi scritti.
Su questi ed altri scritti si apre spesso il dibattito, il confronto con operatori ed educatori ma anche semplicemente con genitori e persone che hanno a cuore la salvaguardia della poeticità e della meraviglia del mondo infantile al quale la Befana e il suo mito di passaggio tende.
Apertura Laboratori: Dal primo fine settimana di novembre 2017, fino al 5 gennaio 2018
Laboratorio Costruzioni: Capannone presso l'azienda di Ettore Villa via Dell'Isola, Agliate
Per informazioni: 339.5984689
Dal 1987 l'arrivo della Befana sulle acque del fiume Lambro la vigilia dell'Epifania è diventata una teatralizzazione che si svolge nei pressi del ponte di Agliate (MB)
Promosso da Associazione Commissione Cultura Alternativa (CCA) di Carate Brianza, dal Comitato per il diritto al Mito-Festa dei bambini e dalla gente della valle del Lambro.
Con il patrocinio di: Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza - Parco Valle del Lambro
Comuni di: Carate Brianza, Albiate, Besana in Brianza, Briosco, Giussano, Macherio, Sovico, Triuggio, Vedano al Lambro, Veduggio con colzano, Verano Brianza
Per informazioni Tel. 0362-906294 Cell. 3395984689 e-mail: rosesco@tin.it