Il Laboratorio e la "ripoeticizzazione" di un mito-festa
IL LABORATORIO
Il Laboratorio è una struttura aperta e mobile all'interno della quale si intende potenziare la creatività di più persone a confronto tra loro, che in questo modo elabora un progetto a più mani e più voci in grado di effettuare una rilettura critica della realtà sulla quale intervenire.
In vari spazi laboratorio, nelle case, si inventano e si costruiscono tutte quelle azioni e strutture sceniche che servono all'animazione.
Elemento fondamentale del lavoro in laboratorio è, il rapporto con la gente nei propri luoghi di vita e la partecipazione alla gestione della festa.
Nel lavoro di gruppo, in particolare il rapporto tra giovani ed adulti (talvolta genitori), si dispiega favorevolmente dato il "fare" creativo ed il fine giocoso delle produzioni, tutto viene condiviso da tutti, momenti difficili e soddisfazioni.
LE TEMATICHE DI "TEATRALIZZAZIONE" DELLA BEFANA SUL FIUME
Ogni anno il Laboratorio elabora e sviluppa un tema che aggancia il mito della Befana alle problematiche socio-ambientali e pedagogiche attraverso il rito fiaba-festa.
Compito degli animatori della CCA che guidano il laboratorio coordinati da Enrico Mason, è quello di tener viva la ricerca sui linguaggi della comunicazione creativa, per tentare di incidere sull'immaginario collettivo. La "ripoeticizzazione" della Befana sul fiume Lambro ad Agliate Brianza (Mi) permette di far rivivere quel rapporto che appariva distrutto tra il popolo e la Befana e fra l'Uomo e la Natura.
L'azione evento inizia alle 18,30 della viglilia della Befana e si conclude in un'ora circa.
Durante la giornata il Lambro viene invaso dalle strutture e dalla gente che lavora alla preparazione dell'animazione. Già i primi curiosi spargono la notizia dell'evento e tentano di prevederne lo svolgimento.
Il momento sera concorre a creare il mistero del racconto insieme alla visione della gente trasformata in pesci, oche, cozze, animali dotati di grandi stivaloni che camminano inverosimilmente sull'acqua.
Altre persone segnano l'attesa con canti e richiami alla luce delle piccole e colorate lanterne donate a tutti i bambini presenti.
La serata va crescendo e ritmando col crescere in armonia dei sentimenti dei bambini infreddoliti, presenti sulle rive del fiume che rumoreggiano accanto ai grandi fuochi dislocati in vari punti e che sono ormai al massimo del loro ardere.
Poi si inizia...
Alcuni fuochi artificiali segnano l'inizio della festa.
Le scenografie si illuminano, appaiono le prime strutture e nascono le prime azioni. Arriva la grande "struttura" centrale e poi, quando la piazza del fiume è al culmine dell'azione ed i bambini allo stremo nel gridare per chiamarla, ecco appare d'improvviso la Befana da sotto il ponte, sulla sua fantastica barca. Pacifica tutto e scende ad incontrare i bambini, mentre da vari punti sulle rive e dentro il fiume, la musica dal vivo della banda del paese e di altri gruppi di musicisti sostengono l'animazione.
I genitori diventano occasionali animatori, spiegando le azioni che avvengono sull'acqua aiutati da un volantino-mappa distribuito per l'occasione.
La Befana se ne va lungo il fiume. La festa si spegne ed il mito inizia il viaggio nel cuore dei bambini, ma... lo stupore che si crea davanti alle cose inusuali nate in quella notte permane ancora per alcuni giorni sviluppando nuovi rapporti tra la gente.