BEFANA SUL LAMBRO 2015 5 gennaio 2015 ore 18.30 Agliate
Befana 2015: Assalti al cielo. Il fiume alza la testa
Buoni. Stanno buoni buoni gli animali del fiume. Il Lambro stesso scorre lento o irrequieto, secondo quanto comandano le stagioni. Pesci e oche che sono di casa, testa bassa, spizzicano, frugano il poco offerto loro dal tempo, conformi alle abitudini che la natura dispone. D'altra parte non saprebbero vivere altrove: hanno ali troppo deboli per volare via come l'airone, branchie anziché polmoni che li incatenano all'acqua. E il fiume stesso, imbrigliato nel suo corso o destinato a tornarvi quando lo rifiuta, scorre sempre dall'alto in basso. Mangiate, va tutto bene! Ma il cielo si specchia nell'acqua, riverbera e acceca specialmente la notte e ricorda alla memoria qualcosa di lontano. Ricorda ai cuori inquieti dei pesci, delle oche, dei gamberi, agli abitanti del fiume che esiste - sì, esiste più reale di un sogno - un luogo segretissimo a loro stessi e dove tuttavia sono già stati. Un desiderio di felicità che nessuna consumata abitudine, nessuna fatica, nessuna violenza subita, nessuno sfregio o onda nera, nessun lungo inverno di pioggia può cancellare.
Allora gli animali del fiume alzano la testa attraverso le scintille d'argento sull'acqua, verso l'azzurro della sera. Non è l'orgoglio che li spinge, non è la conquista, è il cuore che non si trattiene più, si fa coraggio e comanda di saltare. Le oche tendono il collo che quasi si spezza, i pesci si lanciano fuori dall'acqua, come se potessero respirare a pieni polmoni. Il grande gambero si rivela, minimo re ora riluce, uscendo fuori dal rifugio dove nessuno aveva mai potuto vederlo prima. E tutto intorno trema. Si chiamano a raccolta, si sostengo e spingono l'un l'altro, su e giù per le scale di fuoco. Alleati stranieri arrivano a soccorrere l'esercito del fiume: meduse ondeggiano nell'aria, lampi di catapulte come miracoli nel buio, pinguini in volo giunti chi sa quando da chi sa dove, farfalle leggere sollevano le assi pesanti della barca della Befana.
Sono assalti al cielo, è tutto contronatura, perché i pesci, le oche, i gamberi, i pinguini, le meduse appartengono al cielo. Non c'è niente di strano. Lo sanno loro, con la stessa certezza lo sanno i bambini che li osservano dalla riva. Il fiume alza la testa!
Contributo di M. Vergani
Il Laboratorio
"Befana sul fiume Lambro" Tanti anni di Befana sul Lambro.
Nel corso degli anni abbiamo potuto constatare come l’evento “Befana sul Lambro” sia diventato una importante risorsa culturale per il territorio, che attraverso una originale animazione-festa socio-ambientale costruita con l’aiuto dei volontari, delle associazioni, delle istituzioni, ha avuto la forza sufficiente per diventare un appuntamento sociale e un evento culturale capace di incidere nell’immaginario collettivo.
La manifestazione “Befana sul Lambro” ha superato il considerevole traguardo di venticinque anni di vita, arrivando alla sua ventottesima edizione: un percorso ricco di esperienze, saperi, conoscenze e partecipazione, un patrimonio culturale, progettuale, creativo e di ricerca che non vorremmo venisse disperso, ma che, anzi, vorremmo veder crescere.
I Comuni del territorio, la Provincia di Milano, la Provincia di Monza e della Brianza e la Regione Lombardia hanno mostrato negli anni un’attenzione per la prosecuzione dell’esperienza del Laboratorio e della teatralizzazione sul fiume, ed hanno affiancato enti, associazioni e privati cittadini nel sostegno economico ed organizzativo alla Befana sul fiume Lambro.
Anche molte associazioni, come ricordato, negli anni si sono aggiunte al composito fronte che propone un modo diverso di fare animazione socio-ambientale. Tra le tante ricordiamo il patrocinio di Emergency, della Fondazione ABIO per il bambino in ospedale e dell’UNICEF.
Inoltre ci hanno dato e ci danno un’importante sostegno la Protezione Civile dei comuni di Carate Brianza e Verano Brianza, la Croce Bianca Brianza, la marching-band di Besana Brianza, il gruppo folk Muntanerada, l’associazione “La casa di Emma”, l’associazione dei genitori dell’istituto comprensivo “G. Romagnosi” di Carate Brianza, i Gruppi di acquisto solidale (G.A.S.) di zona e molti altri enti e associazioni.
In aiuto al Laboratorio si è anche radicata una solida tradizione di volontariato, che ha portato alla Befana sul Lambro centinaia di persone diverse, anche provenienti da altre nazioni.
Ai volontari del territorio si sono aggiunti, anno dopo anno, numerosi artisti e performer che hanno contribuito con le loro arti, la loro creatività e il loro specifico linguaggio a diffondere il messaggio della Befana sul fiume Lambro.
Nel corso di tutti questi anni gli operatori della C.C.A., nello spirito del Laboratorio, sono intervenuti con presentazioni creative nelle scuole elementari, nei centri di aggregazione giovanile e nei centri socio educativi. Qui abbiamo realizzato laboratori specifici per la realizzazione e la decorazione di piccole strutture e oggetti scenici per la festa finale.
Alcuni ospiti delle comunità terapeutiche del territorio, lavorando ai laboratori, hanno potuto integrare il loro percorso con una esperienza di volontariato, che è stata anche occasione di formazione e di reinserimento sociale.
i contributi:
I primi scritti riguardanti la Befana 2015
Assalti Al Cielo.
Enrico Mason
FANGO E CIELO
Di nuovo inondato, due volte in cinque giorni. Hai voglia a fare e rifare, la fate facile, voi! Prima l'acqua, poi il fango e fai e rifai.... e poi, quando finalmente l'acqua se n'è andata, ancora a buttar acqua per pulire. Per pulire dall'invasione dell'acqua ci vuole ancora acqua. Già. Acqua-vita, acqua-morte. Ancora una volta il fiume ha insegnato che ci sono cammini sbagliati, che sarebbe meglio farci i conti con l'acqua. Il fango assassino, la piena distruttrice, la pioggia che violenta...la colpa è sempre di qualcos'altro. E' un modo di guardare degli uomini, guardano solo gli effetti e con i loro occhi. Io vedo la distruzione, e basta. Come si fa con gli anniversari delle guerre. Si vedono solo le proprie sorti, nefaste o vittoriose, e i morti e i vivi. Come dire.....come darsi una martellata su un dito e lamentarsi che si gonfi e diventi blu, che pulsi e faccia male. L'uomo è presuntuoso!
Ma siamo ancora qui, nel capannone, e le scope e i tira acqua vanno che sembrano avere vita propria e io me ne sto in un angolo, quasi nascosto a guardare. Guardo i pulitori, come senza sonoro e vedo solo corpi che si muovono a riparare l'irreparabile. Forse sarebbe meglio adeguarsi.....ma l'uomo questo non lo sa fare. " Il fiume ha invaso le strade e le case!" Ecco uno splendido esempio di inversione tra soggetto e oggetto. A me sembra che le case e le strade abbiano invaso il fiume. Mi capita spesso di guardare il cielo, magari la notte, e di vedere una via d'uscita. Mi sono quasi stancato di questo fare continuamente, di sopravvivere ai veleni e alle trappole, di difendermi dai predatori, di assecondare gli avvenimenti e mi piacerebbe possedere lo slancio, il salto per raggiungere quella scala che a volte immagino e che mi possa riscattare dalla condizione che mi hanno affibbiato. La condizione è quella di tutti, è quella di un sogno imprigionato, ognuno nella sua gabbia, grande, piccola, dorata, a due o tre piani, ma sempre gabbia. Di regole, obblighi, morali e moralismi...gabbie, gabbiette, voliere, case, capanne, ville, caverne o tane...
..ma la scala...ah, la scala è la porta aperta della gabbia, è la speranza, è quel formaggio che a volte sogno la notte...
Ah già, non ve l'ho detto ancora: io sono solo un topo, un topo che scappa dall'acqua del Lambrone.
Aldo Sangalli
1957 LAIKA (colei che abbaia alle stelle)
Kudrjavka. (Ricciolina)
Muttnik (mutt=bastardina e sputnik=nome della capsula spaziale)
Questi erano i nomi che le avevano affibbiato, ma tutti la conobbero come Laika, il primo cosmonauta della terra.
Probabilmente mori' pochi minuti dopo il lancio per un guasto alla navicella, non usci' nemmeno dall'atmosfera.
Era già condannata prima della partenza: lo Spuntnik non aveva uno scudo termico e le batterie di bordo, che permettevano la vita di Laika, erano programmate per durare solo sei giorni.
Dopo era prevista la somministrazione di una pasta avvelenata per farla morire "senza sofferenze". Che cuore compassionevole avevano questi umani scienziati!
Così il primo essere vivente nello spazio fu' una cagnetta morta.
E dopo di lei altri cani e scimmie (macachi) furono lanciati, tante altre vittime di esperimenti spaziali durati anni.
Il primo attacco al cielo dell'uomo lo fece Laika, che sopportò innumerevoli torture chiamate test, senza ribellarsi a quell'"uomo" di cui si fidava.
Quell'uomo che l'ha solo usata per scopi scientifici e di progresso.
Il suo "umano" progresso.
Vorrei che tutti noi ci ricordassimo di lei e del suo inconsapevole salto verso il cielo e che il nostro ATTACCO AL CIELO sia un salto verso la felicita' e la liberta' per tutti gli esseri, senza differenza di specie perche' siamo tutti abitanti di questa terra e tutti ricoperti dallo stesso cielo.
E che il fiume alzi la testa.
Cinzia Porrazzini
Canzone del laboratorio
Là nel laboratorio prendi la realtà
Mutane i confini,i suoi limiti,l'età
Là nel laboratorio vola la fantasia
Guarda quel segno nero sembra un ponte per andar via
Mille luci sul fiume l'acqua porterà
A illuminar pupille nella oscurità
Papà la befana arriverà davvero
Certo ha un scialle grande come il cielo nero
Là nel laboratorio l'aria di cosa sa
Pizzica le narici è la creatività
Ti senti visionario ti senti esploratore
L'orologio smette di contare le ore
Mille luci sul fiume l'acqua porterà
A illuminar pupille nella oscurità
Papà la befana arriverà davvero
Certo ha un scialle grande come il cielo nero
Là nel laboratorio il gruppo dà la misura
Alla tua libertà alla tua gioia alla tua natura
Là nel laboratorio devi mettere in conto
Che quando varchi la soglia sei in un altro mondo.
Andrea Magnoni
Ogni anno la "Befana" svolge e articola un tema sempre diverso. La scelta del "titolo" nasce non tanto da una casualità o una improvvisazione estranea a tutto ma da un sentire, un esplorare i momenti della vita sociale e culturale che più ci allontanano dalla sua partecipazione.
Per questo la "Befana" si avvale di tanti contributi verbali e scritti.
Contenuti verbali per avere la conferma o la critica del nostro "sentire" per quanto riguarda l'importanza di questo mito, la Befana, principalmente rivolto ai bambini ma dove gli adulti richiamano ed esplorano le loro emozioni che incidono sull'immaginario collettivo. Da questo "parlare" si concretizzano poi i pensieri in contributi scritti.
Su questi ed altri scritti si apre spesso il dibattito, il confronto con operatori ed educatori ma anche semplicemente con genitori e persone che hanno a cuore la salvaguardia della poeticità e della meraviglia del mondo infantile al quale la Befana e il suo mito di passaggio tende.
Laboratorio Costruzioni: Capannone presso l'azienda di Ettore Villa via Dell'Isola, Agliate
Dal primo fine settimana di novembre 2015, fino al 5 gennaio 2015
Per informazioni: 339.5984689
Dal 1987 l'arrivo della Befana sulle acque del fiume Lambro la vigilia dell'Epifania è diventata una teatralizzazione che si svolge nei pressi del ponte di Agliate (MB)
Promosso da Associazione Commissione Cultura Alternativa (CCA) di Carate Brianza, dal Comitato per il diritto al Mito-Festa dei bambini e dalla gente della valle del Lambro.
Con il patrocinio e il contributo di: Provincia di Monza e Brianza - Parco Valle del Lambro
Comuni di Carate, Albiate, Briosco, Giussano, Macherio, Sovico, Verano
Per informazioni Tel. 0362-906294 Cell. 3395984689 e-mail: rosesco@tin.it