BEFANA SUL LAMBRO 2014 5 gennaio 2014 ore 18.30 Agliate
Befana 2014: BEFANA ONIRONAUTA... SOGNI BISOGNI
Tutto è pronto! Dai disegni di Enrico Mason si sono materializzate le "cose" per il fiume, i doni. Il tempo ed il Lambro grosso non ci aiutano...ma speriamo nel miglioramento. La Befana arriverà comunque, anche con la pioggia. Forse si apporterà qualche modifica nello svolgersi della manifestazione, ma non disperate! L'appuntamento rimane.
La Befana naviga lungo il fiume tra i sogni. C'è chi sogna di lei, aspettandola. Chi sogna i sogni che lei invita a sognare: le rive del Lambro sono infatti tutto un muoversi di fantasmi che nel chiaroscuro, tra i fuochi, compaiono e dileguano. E c'è chi grazie a lei si lascia sognare dai propri sogni, non comprendendo più chi sogna chi. Così la Befana risponde a un desiderio profondo, anzi ad un bisogno più necessario di un desiderio. I sogni non sono desideri, come si dice, ma prima ancora bisogni. Di notte dormiamo e sogniamo, nascostamente. E' un sogno privato, che nessuno potrà condividere con noi, e tuttavia necessario: libera e rigenera. Finalmente possiamo sognare quanto non ci è imposto da altri: il sogno del successo, i sogni di potere. Possiamo desiderare quanto nessuno può imporci. Ma non basta, questo sogno è privato, perché è a occhi chiusi, fuori dal mondo.
Di questo sogno abbiamo bisogno.
C'è poi chi sogna di giorno, ma da sveglio: è il sogno ad occhi aperti. E' la fantasticheria del solitario che non chiude gli occhi sul mondo. Questo sogno chiaroveggente vede altrimenti. Sposta lo sguardo sulla realtà, svelando e denunciando sia le allucinazioni dei sogni pubblicizzati, sia le delusioni dei sogni privati e notturni. Eppure è ancora un sogno da solitari. Da svegli, ma da soli.
Anche di questo sogno abbiamo bisogno.
Infine, altri sognano di giorno, da svegli e ad occhi bene aperti. Se non delirano è perché questa volta non sono soli. Anche loro vedono altrimenti, eppure insieme: sognano un sogno in comune. Questo è la politica e il teatro. E' la politica: vedere il futuro nel presente e altrimenti un mondo, che quanto è dato è già altro nelle nostre mani, nelle mani dei molti che lo trasformano. E' il teatro: la sera della Befana si sogna insieme ad occhi spalancati; in un laboratorio a cielo aperto, le mani si sporcano e rendono animato l'inanimato, vivi i morti, cambiando quanto non è più inevitabile. E cosa ci voleva a vederlo, dirà il bambino, il futuro nel presente sulle rive del Lambro?
Soprattutto di questi sogni abbiamo davvero bisogno, perché di tale materia siamo fatti.
Contributo di M. Vergani
IN LABORATORIO
Preparazione e vestizione in laboratorio
Distribuzione delle lanterne lungo il fiume
IN SCENA: il drago luminoso, l’oca-lanterna, le rane a filo d’acqua, i cigni brillanti, la donna-città in fiamme, l’albero dei pensieri bambini.
h. 17.00: riunione generale e verifica delle azioni
h. 18.00: sfilata della marching band Besana Secutore
bambini portatori verso l’albero-luce: topi, fantasmi e figure dei loro sogni
azioni animative in strada: la sonnambula e i suoi compagni
canti augurali e richiami
posizionamento
spegnimento delle illuminazioni pubbliche
accensione dei fuochi e delle pire
mille lanterne,e mille cuori accesi sulle rive
h. 18.30: INIZIO ANIMAZIONE
BUIO
I passaggi luminosi: fiori e lanterne sull’acqua
L’allestimento dell’albero luce
L’arrivo dei portatori di pesci e sonagli
I sogni d’amore degli sposi
Il grande pupattolo dondante
L’accensione del volo della balena
LUCE
I canti e i richiami, gli inviti alla Befana
L’apparizione della grande Piroga/ colomba del sogno di pace
La discesa della barca della Befana
Il cibo per la Befana: i doni del pane e dell’acqua
La Befana e il rito pensieri-bambini
La festa sull’acqua
Il saluto della Befana e il ritorno nel regno dei sogni
Accompagnamento musicale dell’animazione a cura della Besana Secutore.
Per informazioni tel cell Enrico Mason 3395984689
Il SELVATICO che ci accompagna
I bambini hanno preparato il letto per il selvatico, che ogni anno viene a dormire nel nostro capannone, dove noi costruiamo la festa della befana.
È arrivato.
I bambini, qualche giorno fa lo hanno visto da lontano aggirarsi lungo le rive del Lambro e ultimamente, nel capannone trovano; il saccone di foglie; dove lui dorme, tutto arruffato e i dolci, l'acqua, messi per lui, spariti.
i contributi:
I primi scritti riguardanti la Befana 2014
Befana 2014
I portatori di sogni
si svegliano la notte
perché più grande del sonno
è il sogno.
I portatori di sogni
chiudono le distanze in una mano
e si parlano
seduti sulle riva del fiume
prima che il sole li sorprenda.
E i sogni
non altro che essenza
ora
lucida domanda
senza risposta
spenti.
Aspettano.
Le notti sembrano da cantare
Aldo Sangalli
CONTORNI
Domenica mattina. 3 novembre 2013. Ore 6.50. Diluvia. Cazzo.
Quando piove così forte tutto sembra meno definito e l'attenzione si posa sul niente, sulla leggerezza dell'inconsistenza. Voglia di scrivere. Ci vuole musica, però piano piano, che tutti dormono. Accendo a caso ed il pc sceglie da solo. Inizia così: "Tutti i miei amici sono andati altrove ed io che altrove me lo porto in petto....". Non conoscevo questo cantautore, un amico me l'ha svelato. Altrove è un avverbio che mi piace. Altrove non è definito e definibile. In un altro posto, ma quale? Altrove.
Piove, ma sembra meno forte.
I sogni sono sempre altrove se no uno non sognerebbe. Ecco, gli altrove varcano i confini, anzi, non li considerano proprio, navigano in un mondo diverso.
Guardo fuori e mi rendo conto che sono circondato da confini, muri, strade, marciapiedi, recinti, direzioni obbligate, contorni di un'esistenza e poi mi guardo dentro confini, morali e moralismi latenti, giudizi, tentativi di sfuggire. Ma non sogno. Io non sogno un sogno. Io non sono soggetto, come al solito. Credo che sia più il sogno a sentire il bisogno di essere sognato altrimenti non potrebbe esistere. Questa cosa di scambiare oggetto con soggetto ricorre ormai spesso nel mio relazionarmi con la realtà ed è strabiliante quante cose possono essere viste da un'angolazione diversa con un semplice spostamento della mente. Se, ad esempio, facessimo diventare il bisogno soggetto il sogno diventerebbe solo un mezzo e noi una destinazione. Ah... fantastico!
Si... un buon allenamento per comprendere, interfacciarsi con l'altro da noi.
Il pensiero mattutino era però quello di scrivere per la Befana, per il fiume. Questo Lambro è pieno di bisogni, di confini imposti, di contorni da rispettare. Contorni fisici, ma non solo. Quelli nella nostra mente sono i più marcati, quelli che, come dice il Mason "dentro i quali i bambini sono costretti a colorare". Limitano. E allora il fiume sogna e così mette in crisi, fornisce i dubbi, ce li regala e supera gli argini, concreti e non, e chiama, ci chiama forte, diventa fastidioso, mortale, ma la cecità, la sordità, la volontà di assoggettarlo ci rendono insensibili e usurpatori nell'intimo. Serve un viaggio nel sogno, per capirne il bisogno e dagli archi spunta una barca...
Già...
ho bisogno
ho un sogno
è il sogno.
ma non trovo
la strada
che
nel buio
li unisce.
Aldo Sangalli
I SOGNI SONO SEGNI DI UN ALTRO MONDO
"I sogni son desideri di felicità" cantava la Cenerentola di Walt Disney, svelando anche ai più piccoli il legame scoperto da Freud tra sogno, desiderio e felicità.
Il resto l'ha fatto la pubblicità, facendo sì che il semplice desiderio diventasse un impellente bisogno.
Ma nel pensiero mitico, come nel mondo contadino o nella fantasia dei bambini, i sogni sono rivelazioni, premonizioni, anticipazioni, messaggi e segni - spesso oscuri e misteriosi - provenienti dal cielo, dagli dei o comunque da un altro mondo, esistente al di fuori della nostra mente.
Anzi questi segni sono tanto più potenti e significativi, quanto più sembrano indecifrabili, incomprensibili, lontani dall'esperienza quotidiana.
Il sogno è allora segno che occorre interpretare, dal momento che anticipa il futuro e reca in sé tutti i caratteri essenziali di questo: la novità, la possibilità e l'eccezionalità.
I sogni di Cenerentola sono chiari, comprensibili, concreti e vicini alla sua esperienza quotidiana, così come lo sono i suoi desideri: cambiare i vecchi e logori vestiti con abiti nuovi e sfavillanti, abbandonare una vita di stenti e sacrifici per cominciarne una nuova lussuosa.
Invece i sogni della Befana, provenendo da un mondo contadino, mitico ed infantile, sono segni intangibili, oscuri, tutti da interpretare, messaggi inviati dal cielo agli uomini: manifestazioni ed epifanie del nostro profondo bisogno di un altro mondo.
Alberto Bordogna
Sogni
28 dicembre...
di Calmo
da un'idea di Oriente
Di nuovo Lambro, di nuovo buio sul fiume, tutto resta come sospeso. Il ponte trattiene le sponde, le lega per arginare la crepa che si fa, che esiste e già dilaga. Ancora qualche notte di fatica.
Certo, il fiume vuole uscire dalla svilente parte di ultima comparsa che gli abbiamo regalato. Nemmeno glielo abbiamo chiesto. Lui è gonfio dei sogni che vogliono uscire dalle rive e aspetta il momento e chiede aiuto al ponte, che le tenga agganciate ancora per un po', così che non si sprechino le speranze. Si, perché i sogni assomigliano tanto alle speranze. Bisogna attendere. Ancora qualche notte...
Poi la gente si avvicinerà, i cuori si avvicineranno, si stringeranno e, vicini aspetteranno in silenzio. I cuori non dicono parole inutili, i cuori si regalano l'un l'altro, si curano, si leccano le ferite, non sanno che la crepa che tutti loro portano può diventare altro. Non lo sanno, ma lo sognano. Solo devono trovare il modo.
Così le persone ad attendere non saranno più gambe, braccia, corpo, ma solo cuori, cuori con una crepa che sta per manifestarsi. I profumi scenderanno dal buio insieme alle lanterne ed avvolgeranno e le candele incendieranno piano piano, dalle rive fino alla sommità delle sponde, poveri cuori in attesa di accendersi e così le crepe diventeranno luce, luce sempre più forte, lunghi fasci di luce buoni per camminarci, larghe e comodi inaspettatamente e facili anche per i cuori pigri. E ancora più profumi, d'oriente e d'occidente, di giorni e di notti, di neve, di piogge e spezie, esploderanno dagli archi e finalmente il ponte allenterà la presa alle sponde ed il fiume diventerà la crepa più luminosa che di fuoco e di luce attirerà a sé il grande cuore dei sogni di tutti.... e dagli archi spunterà la barca della Befana...
Ma oggi è il 28 dicembre...
Si, è un sogno...o un bisogno?
Aldo Sangalli
Mancano le parole
MANCANO LE PAROLE
di Derep di Barra
I sogni non hanno le parole, almeno i miei. Ci penso ogni volta al risveglio e mancano. Vengono superate da un linguaggio che non so definire, più fluido e leggero, una carezza quasi. Nemmeno musica, nemmeno rumori, solo attimi sospesi, corti infiniti che cullano o massacrano. Spesso pervade il senso profondo di impotenza che si svela solo nell' uscire dal sogno, quando si aprono gli occhi. Voglio gridare e non riesco, voglio correre e non ce la faccio, chiamo senza essere sentito...e mi sveglio. Molteplici albe a chiedere. E ci sta un caffè. I miei sogni vogliono uscire dal sogno, il mio bisogno vuole entrarci ed io in mezzo ad interrogarmi sul confine. Io sono il confine. Io sono il confine da superare.
Aldo Sangalli
A volte...
A volte
abbiamo sogni grandiosi,
elevati,
irraggiungibili:
paradisogni!
Altre,
sogni da condividere che valgono per due:
bisogni!
Altre ancora
ne abbiamo di carini,
piccoli piccoli
e preziosi:
sognòmi!
Ogni anno la "Befana" svolge e articola un tema sempre diverso. La scelta del "titolo" nasce non tanto da una casualità o una improvvisazione estranea a tutto ma da un sentire, un esplorare i momenti della vita sociale e culturale che più ci allontanano dalla sua partecipazione.
Per questo la "Befana" si avvale di tanti contributi verbali e scritti.
Contenuti verbali per avere la conferma o la critica del nostro "sentire" per quanto riguarda l'importanza di questo mito, la Befana, principalmente rivolto ai bambini ma dove gli adulti richiamano ed esplorano le loro emozioni che incidono sull'immaginario collettivo. Da questo "parlare" si concretizzano poi i pensieri in contributi scritti.
Su questi ed altri scritti si apre spesso il dibattito, il confronto con operatori ed educatori ma anche semplicemente con genitori e persone che hanno a cuore la salvaguardia della poeticità e della meraviglia del mondo infantile al quale la Befana e il suo mito di passaggio tende.
A partire dai pomeriggi di sabato 30 Novembre e domenica 1 Dicembre inizieranno nei fine settimana i laboratori al capannone di Agliate. Vi aspettiamo, fiduciosi che la nostra vecchia e nuova avventura possa contagiare. Il tema di quest'anno ci farà sognare...
Per informazioni: 339.5984689
Dal 1987 l'arrivo della Befana sulle acque del fiume Lambro la vigilia dell'Epifania è diventata una teatralizzazione che si svolge nei pressi del ponte di Agliate (MB)
Promosso da Associazione Commissione Cultura Alternativa (CCA) di Carate Brianza, dal Comitato per il diritto al Mito-Festa dei bambini e dalla gente della valle del Lambro.
Con il patrocinio e il contributo di: Provincia di Monza e Brianza - Parco Valle del Lambro
Comuni di Carate, Albiate, Briosco, Giussano, Macherio, Sovico, Verano
Per informazioni Tel. 0362-906294 Cell. 3395984689 e-mail: rosesco@tin.it
Il progetto "CINQUEARCHI"
UNA BEFANA D.O.C.
Anche questo anno abbiamo scelto di chiedervi di sostenere la Befana sul Lambro con la vendita del vino che conoscete. Sostenere la Befana, quindi sostenerci. Sì, perché di sostentamento si tratta. Le risorse sono già al minimo vitale come e peggio degli anni passati ed hanno raggiunto un'esiguità che davvero difficilmente permette la sopravvivenza di un'esperienza così grande e importante.
Abbiamo individuato attraverso la conoscenza personale il produttore che ci garantisce la fornitura di un vino di ottima qualità ad un prezzo che permette l'autofinanziamento e creato una etichetta particolare con un disegno di Enrico Mason che raffigura il Ponte di Agliate.
La confezione contiene sei bottiglie.
Il vino sarà disponibile approssimativamente dal 20 dicembre e si potrà ritirare al Laboratorio o con altre modalità da concordare