SEIUNODUEMILADODICI
Ancora una volta e una volta ancora...
Le magie inesorabilmente finiscono e passano, come acqua tra le mani. Abbiamo ancora gridato, chiamato, versato qualche lacrima, sorriso e abbracciato, ma, alla fine, i fuochi si sono spenti e l'oca è volata chissà dove. I suonatori hanno preso stracci e strumenti e sono svaniti in fretta dal fiume insieme alle tante persone venute ad aspettare la Befana. L'ansa del fiume è rimasta vuota, ma ancora illuminata. Il Cavallo del fiume, sull'isola, non ha ancora svelato il messaggio che porta dentro.. Gli ultimi “befani” raccolgono le ultime cose. Tutto è fermo, forse finito
Potrebbe sembrare una conclusione, una “domenica del villaggio”, ma la giravolta è in agguato, è là dietro un arco del ponte e sta aspettando che le speranze si affievoliscano per dare il suo colpo di coda, per mischiare il mazzo e farne scaturire un altro inaspettato finale. L'ho vista, è là e guarda, nascosta nei mulinelli del fiume, nei ciuffi d'erba vicino all'acqua, nei fumetti che lasciamo nel freddo respirando, nelle sigarette accese sotto il ponte. Lei non ha fretta, sa attendere e quando deciderà di sciogliersi sarà differente; differente da ogni previsione che avremmo potuto fare, colorata delle tinte che deciderà e noi potremo solamente subirla perché è stizzosa, dispettosa, imprevedibile e allieta e meraviglia oppure preoccupa, a seconda del suo umore.
Allora e solo allora il grande Cavallo partirà davvero per espugnare le nostre muraglie, per sorprendere la coscienza e lanciarla per una nuova purificazione. Tutti i giorni saranno finalmente “IL” sabato del villaggio, ci regaleranno pulite attese del buono o del gramo, distillate dalle inutilità e dagli orpelli, come semi in cerca ogni giorno del primo sole, della pioggia, del vento.
Si spengono le luci e il fiume ritorna al suo scorrere. Ma, ecco....forse....
Aldo