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A volte però, il laboratorio, piano piano, si riempie di persone, di bambini, di voci, profumi e sembra prendere forma, una qualsiasi forma. |
Il testimone, il silenzioso osservatore che custodisce il laboratorio. |
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Il laboratorio- capannone è così, con il suono dolce del Fiume come sottofondo, con le cose, il costruito, il da-costruire e le vecchie creazioni appese o accatastate. |
Che tutti i giorni siano un laboratorio, |
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...che ogni gesto ritorni ad essere il riflesso di un pensiero, ogni colore una possibilità diversa, che il risultato sia frutto di discussione e percorsi diversi e critici, |
...che non ci si fermi all'apparenza, che non ci si accontenti dell'immediatamente disponibile. |
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Copricapi per diventare nuovi sorrisi nel buio... |
….e cigni illuminanti per camminare meglio. |
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Sempre da qui si parte. Sempre da questo ponte, che supera la paura, che porta oltre, che dischiude luoghi inarrivabili. Ponte che corre nei tempi, che fa passare acque vecchie di millenni, vecchie e nuove...vecchie e nuove....ogni volta. |
Di piccole fiamme
si costellano gli archi e le rive
quando la luce
scavalca con un passo il fiume.
Là, ecco i bambini con la lanterna,
portatori delle memorie future
ed unici, inconsapevoli
narratori del mito
per i tempi a venire. |
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Non si nasconde il mito, non riposa e soprattutto non riapparirà. Lui è, e rimarrà sempre, sull'isola che ognuno di noi gelosamente porta dentro, e cercherà il modo, il mito, di unire tutte le isole. |
Il cavallo evoca il complotto o la congiura che i partecipanti ordiscono ogni anno nel ventre del laboratorio, per forzare l’immaginario precostituito e preconfezionato e dunque chiuso come le mura di una città |
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I materiali... |
...i colori.... |
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….le idee si mescolano …. |
...per diventare portatori di messaggi già così chiari per i bambini. |
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…nell'immenso fermo muoversi
di un'emozione nascosta. |